I Matrimoni a Sorrento e in penisola sorrentina, cenni storici
I matrimoni
In epoca romana, i matrimoni a Sorrento e dintorni erano caratterizzati dalla consuetudine da parte degli sposi di regalare noci (le famose noci di Sorrento, frutto già allora rinomato e ritenuto beneaugurante) al posto degli attuali confetti. "Pane e noce mangiare da sposa" dice infatti un antico proverbio, derivato forse proprio da questa usanza.
Allora come oggi, i matrimoni hanno conservato una forte funzione sociale, ed erano ancora fino a pochi anni fa uno dei rari momenti di aggregazione per le comunità; rappresentavano un'occasione per i giovani di incontrarsi e conoscersi.
Fino alla metà di questo secolo, tranne che per poche famiglie nobili e agiate, i ricevimenti di nozze venivano organizzati in casa. Intere famiglie lavoravano per preparare la festa nuziale, al pranzo partecipavano i parenti e gli
amici più stretti, poi si aprivano le danze e chiunque, portando un piccolo dono agli sposi, poteva partecipare.
La musica era suonata da vere e proprie orchestrine che offrivano la loro opera spesso in cambio del solo cibo.
I ricevimenti
Tra gli anni '20 e '30 cominciò a consolidarsi l'abitudine di ingaggiare uno chef a domicilio per l'occasione. Essi erano veri e propri precursori degli odierni catering. Uno dei più apprezzati fu sicuramente Peppino Gargiulo, figlio primogenito del fondatore del Ristorante "Antico Francischiello" di Massa Lubrense. Il giorno prima del matrimonio, si recava in casa degli sposi, e cucinava anche tutta la notte sulle cucine a carbone tipiche dell'epoca. Il suo ristorante, oggi locale storico d'Italia, fu tra i primi (con "'O Parrucchiano" di Sorrento) in cui si cominciarono ad organizzare banchetti e ricevimenti nuziali; i primi matrimoni vi venivano addirittura celebrati, sfruttando un locale attiguo debitamente attrezzato. L' abitudine di festeggiare le nozze al ristorante cominciò a diffondersi in pieno solo negli anni '60.