19/09/2014 - Capita sovente agli uomini di avere un legame troppo intenso e di dipendenza dalla figura materna, al punto da causare problematiche sessuali e relazionali verso la propria moglie. Spesso si è ignari di questa "patologia".
Da oggi però si saprà che ciò può essere causa di annullamento del matrimonio celebrato in chiesa. Lo afferma la Cassazione che ha confermato la nullità delle nozze concordatarie di una coppia di Mantova giunta alla fine del loro matrimonio proprio a causa di questa situazione, emersa con la convivenza da sposati.
Nel 2010 il Tribunale ecclesiastico aveva annullato questo matrimonio, celebrato nel 2007, con test e perizie su entrambi gli sposi, era giunto alla conclusione che l'uomo, influenzato dal particolare rapporto con la mamma, aveva sviluppato una "patologia produttiva dell' incapacità ad assumere l'obbligo di quella minima integrazione psico-sessuale che il matrimonio richiede, con la conseguenza di un comportamento anaffettivo e indifferente nei confronti" della moglie.
La donna si è opposta a questa decisione, sostenendo che il marito era perfettamente al corrente delle 'magagne' che lo affliggevano mentre era lei ad essere all'oscuro degli effetti negativi del legame dell'uomo con la mamma.
Pertanto, il matrimonio secondo lei era valido, con la conseguenza che la signora, avrebbe potuto chiedere la separazione, ed avrebbe quindi avuto diritto all'assegno di mantenimento e magari chiedere anche il risarcimento dei danni, possibilità queste precluse dall'annullamento.
La Suprema Corte però, con sentenza 19691 depositata, ha dato torto alla moglie beffata, sottolineando che "in un caso come quello in esame, in cui l'altro coniuge ha determinato con la sua incapacità derivante da una patologia psichica, la invalidità del matrimonio concordatario si pone, sia pure ex post, una questione di effettività e validità del consenso che prevale sulla tutela dell'affidamento riposto dal coniuge inconsapevole al momento della celebrazione del matrimonio".
In conclusione, secondo la Cassazione, "non esistono ostacoli" al riconoscimento dell'efficacia della sentenza di nullità di queste nozze emessa dal Tribunale ecclesiastico regionale lombardo.
L'ultima possibilità per la signora di ottenere un qualche risarcimento economico resta la causa civile che ha intentato davanti al Tribunale di Mantova.
Che dire... oltre al danno, la beffa!
Fonte: redazione dal web
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